Un bellissimo mulino in mattoni a vista, vicino a Bernate in pieno Parco del Ticino, ha la fortuna di essere “scoperto” da due famiglie che decidono di farne la loro “fuga da Milano”. Sembra impossibile ma a 20 minuti dalla città ci si trova immersi in un bosco accanto ad una roggia e circondati da campi coltivati.
Il recupero è un’opera di fede e tenacia. Il criterio adottato è stato quello di mostrare in modo palese la contemporaneità dell’intervento interno sia nel taglio che nei materiali e conservare l’esterno intatto.
La Soprintendenza, il Parco del Ticino, la Regione, il Comune e l’ Asl sono gli enti che hanno autorizzato gli interventi. E’ stato interessante capire come sia “protetto” il patrimonio edilizio di pregio, ma ci si deve chiedere cosa sarebbe stato di questo edificio se per le complessità autorizzative fosse stato abbandonato a se stesso.
Il recupero esterno è meticoloso nel tutelare le preesistenze e i cambiamenti intervenuti nel tempo. Vengono riaperte 4 finestre, cambiati tutti serramenti, il tetto rifatto e ripulita la facciata.
Tutto il terreno della proprietà viene bonificato.
Internamente viene creato un cappotto coibente, non esistono tracce originali ed è possibile tagliare gli spazi per rispondere alle nuove esigenze: una nuova scala collega i due piani e l’ala sud viene resa indipendente per alloggiare il custode.
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