In un edificio degli anni ‘60, posto qualche tornante sopra l’Aurelia così da non vedere né sentire la strada, l’appartamento occupa i due terzi del piano attico, con un terrazzo di 300 mq che, come la prua di una nave, prolunga la visuale verso la Punta di Portofino.
Le grandi porte finestre scorrevoli vetrate si affacciano ad ovest sul golfo e i rilievi retrostanti, ampliando la vista che abbraccia così quasi 180 gradi.
L’appartamento risulta arretrato di circa 2 metri rispetto al perimetro dell’edificio e il progetto ha dovuto “dialogare” con un corpo relativamente stretto attraversato da cavedi e corpi scala.
Questi limiti, al posto di diventare vincoli fastidiosi, hanno permesso di creare atmosfere particolarmente interessanti e originali.
Anche il terrazzo ha volumi tecnici importanti e il progetto ne tiene conto, alternando cubi rivestiti in ardesia a spacco irregolare (per gli extra corsa degli ascensori) e vasche circolari di intonaco bianco per i cavedi (riempite con piante di lavanda) . Tutta la pavimentazione è in legno Ipè. Un brise-soleil di 30 mq amplia la zona di relax di fronte alla zona pranzo.
L’alternanza di questi materiali, ispirata dal paesaggio mediterraneo, permette di articolare positivamente il terrazzo creando zone diverse per diverse funzioni.
La cucina ha un piano di lavoro fronte finestra con un paesaggio che toglie il fiato. Il tavolo della cucina in larice pieno “attraversa” il serramento verso un angolo di terrazzo dedicato alla colazione ed al barbeque.
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